erbette & ricette

la primavera invoglia la vita all'aperto, fiori colorati ed erbette spuntano dappertutto: non sono solo belle....sono anche buone!


tarassaco

Sono note e tante le virtù del tarassaco: è depurante, digestivo, antinfiammatorio, oltre a contenere vitamina A, B1, B2 e C.
Lo riconoscerete subito nei prati, ha quel fiore giallo con tanti petali che assomiglia ad una margherita e quel soffione pieno di semi con paracadute, che tutti da bambini abbiamo fatto volare via con un soffio.
Il tarassaco è infestante, ha mille semi e radici fittonanti che penetrano nel terreno, una volta arrivato in giardino non sarà facile liberarsene, ma è anche tanto generoso!
 Del tarassaco si mangia tutto: i fiori, magari in una gustosa insalatina di campo, i boccioli lessati e consumati a mo di capperi, le foglie deliziosamente amare, come una cicorietta selvatica e persino la radice, tostata e macinata, come surrogato del caffè. In erboristeria la sostanza lattiginosa che secerne è usata contro dermatiti e verruche!
Naturalmente non si devono raccogliere in luoghi inquinati (assorbono il piombo) o contaminati da diserbanti o pesticidi!

Ecco una ricetta sfiziosa che vi farà ricordare questo fiore primaverile anche in inverno:

Boccioli di tarassaco (a mo di capperi):
I boccioli vanno raccolti ancora chiusi, privati del gambo, lavati delicatamente e lasciati asciugare. Poi si mette a bollire acqua e aceto, in uguali quantità,con un spicchio d'aglio e vi si fanno scottare i boccioli per pochi minuti. Si possono mettere con il liquido in un vasetto sterilizzato e capovolgere quando ancora sono bollenti (come si fa per la marmellata), oppure scolarli e riempire il vasetto di olio di oliva, o ancora, appena lavati e asciugati, sotto sale grosso. Comunque li facciate saranno buonissimi, bisogna solo aspettare tre settimane per consumarli.




Rampicante, cresce spontaneo nelle regioni settentrionali e meridionali a clima temperato, Italia compresa, soprattutto nei boschi e in riva ai fiumi. Conosciuto gia' al tempo dei Romani, deve il suo nome a Pinio il Vecchio che noto' la sua capacita' di arrampicarsi agli alberi (lupus salictarius= lupo del salice). Ama i terreni umidi e ben drenati e per il suo aspetto decorativo e' adatto anche alla coltivazione in giardino.
luppolo
I fiori femminili sono verdi a forma di piccola pigna e contengono resine e sostanze aromatiche dal sapore amarognolo, sono raccolti in estate e fatti essiccare per essere impiegati nella fabbricazione della birra e nella fitoterapia per le sue virtu' antisettiche, battericide e vermifughe, e per il trattamento dell’insonnia grazie alle sue proprieta' sedative e calmanti. (Attenzione a maneggiarlo! La lanugine che lo ricopre puo' provocare dermatiti o irritare gli occhi)
luppolo
I germogli sono raccolti in primavera e hanno proprietà diuretiche e tonificanti, hanno un aspetto simile agli asparagi e sono usati come verdura, bolliti e conditi con olio e succo di limone o in paste e risotti.

RISOTTO AL LUPPOLO SELVATICO
400 gr di riso vialone nano


350 gr circa di germogli di luppolo
1 litro di brodo vegetale

100 gr. di burro

olio extravergine di oliva
1 scalogno
Si prepara come un risotto classico, facendo soffriggere 50 gr di burro e lo scalogno tritato. Una volta che sarà imbiondito aggiungere i germogli sminuzzati grossolanamente e lasciarli appassire. Aggiungere il riso e farlo tostare, poi iniziare ad aggiungere il brodo un po’ alla volta finché il riso sarà cotto. Mantecare con una noce di burro e parmigiano grattugiato. E’il momento di servire!




Chi non conosce l’ortica! Non e’ un’erba molto amata proprio per il bruciore che provoca sfiorandola e al quale deve il nome (urtica=che brucia).
La raccolta avviene in primavera, prima della fioritura e cresce cosi' rapidamente che la si puo’ raccogliere diverse volte durante lo stesso anno. Una volta essiccata perde il suo potere urticante e viene utilizzata in erboristeria per curare i reumatismi, i calcoli renali e come anti infiammatorio. Contiene anche numerosi sali minerali, caroteni, acido folico, tannini e proteine ed è efficace in caso di stati anemici.
Naturalmente e’ ottima in cucina (cotta non irrita piu') e dato che e’molto comune ci sono molte ricette in cui fa da protagonista. Si raccolgono solo le cime, più tenere e saporite con le quali si possono preparare ottime frittate e risotti, ma a me piace in una semplice e gustosa zuppa.

ZUPPA ALL'ORTICA
400 gr di germogli di ortica
30 gr di burro
1 cipolla piccola
1 litro di brodo vegetale
1 cucchiaio di farina
olio extra vergine di oliva
pane casareccio
Lavare bene i germogli (indossando dei guanti!) e tritarli grossolanamente. In una pentola fare rosolare la cipolla nel burro e unirvi l'ortica per pochi minuti. Versare il brodo caldo lentamente e lasciare cuocere per 20 minuti circa, aggiungere la farina mescolando per non far fare grumi, e fare addensare ancora qualche minuto. Servire ben calda su una fetta di pane tostato con un filo d'olio.


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