28 giugno 2015

Gli Horti Leonini: Un Gioiello Rinascimentale Inaspettato

Nel cuore della Val d’Orcia, in Toscana, c’è un piccolo giardino all'italiana, un gioiello rinascimentale inaspettato, giunto intatto fino a noi, voluto da Diomede Leoni per la sua città: San Quirico d’Orcia.

La particolarità del giardino, che venne realizzato in seguito ad un periodo di guerra che segnò la sconfitta di Siena, è che mantiene ancora oggi lo scopo per il quale fu creato: quello di accogliere i visitatori e i pellegrini che si recavano a Roma percorrendo la mitica via Francigena.
Fu il granduca Francesco I de' Medici, attorno al 1560, a donare quest’area di poco più di un ettaro presso le mura della città, a Diomede Leoni, braccio destro della sua famiglia, personaggio discreto e molto attaccato alla sua terra, che si dice fu uno dei tre amici presenti al capezzale di Michelangelo morente.

Si entra dalla piazza principale di San Quirico, attraverso un vestibolo pavimentato in cotto e cinto da mura, nel parterre a forma di rombo, delimitato da lecci potati geometricamente e formato da siepi di bosso disposte a stella, potate a diversa altezza, in un gioco di volumi che rende lo spazio più grande e movimentato, con il suo fulcro nella statua di Cosimo III proveniente dal palazzo Chigi, oggi sede del comune.

In fondo al viale che divide simmetricamente il giardino formale, un Giano bifronte introduce una rampa tagliata nei lecci e alcuni sentieri che conducono nella parte alta del giardino, più naturale, con al centro un piazzale erboso circondato da lecci secolari e un belvedere, ricavato nel camminamento delle mura, da cui si domina la bellissima val d’Orcia.

Oltre ai bossi e ai lecci ci sono esemplari di lentaggine (viburnus tinus), oltre ai classici cipressi tipici del paesaggio toscano.  Proseguendo lungo le mura verso est si apre un piccolissimo giardino di poco più di 700 metri quadrati, da poco restaurato e piantato con cespugli di rose.

Il parco è disseminato di iscrizioni che celebrano il proprietario e progettista degli Horti e che probabilmente aveva qui la sua casa, addossata alle mura del giardino.


Ricco di significati simbolici più o meno nascosti, come i leoni che richiamano il nome del proprietario-progettista e il Giano messo come cardine tra l’ordine geometrico e il caos naturale, e di iscrizioni attribuite allo stesso Diomede, che testimoniano il suo amore per questo luogo: hic vitabis aestus (qui troverai riparo dal caldo), hic ver assiduum (qui la primavera è perenne) oppure peregrino labore fessi, venimus larem ad nostrum (stanchi del faticoso peregrinare, siamo giunti al nostro focolare).



Gli Horti Leonini dal 1975 sono di proprietà del Comune di San Quirico d’Orcia che li mantiene e li apre al pubblico gratuitamente, tutti i giorni dalle 8 al tramonto (che da quassù è magico!)

Ogni anno, da 40 anni, gli Horti Leonini ospitano “forme-nel-verde”, evento in cui  l’arte e la scultura contemporanea dialogano con un giardino storico unico al mondo e, nel mese di settembre, Musica negli Horti, festival di musica classica e contemporanea.

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